Quelli della mia generazione

 

 

Quelli della mia generazione, nati pochi anni dopo la fine della seconda Grande Guerra, sino all'anno

 

scorso si ritenevano fortunati per essere vissuti senza essere coinvolti da eventi bellici: invece no, anche

 

noi abbiamo avuto la nostra guerra.

 

Abbiamo dovuto affrontare un nemico per certi versi, ancora più temibile di quello tradizionale data la sua

 

imprevedibilità ed invisibilità.

 

Io però confesso sinceramente che non ho mai provato momenti di grande apprensione per questo anno

 

terribile e le motivazioni possono essere diverse.

 

Intanto sono fatalista: se certe situazioni devono accadere accadono, noi possiamo solo cercare di limitare,

 

spostare l’accadimento ma null’altro.

 

Poi vivendo in un paese, dove le occasioni di avvicinamento fisico con il prossimo sono meno occasionali e

 

gli spazi, e per spazi intendo liberi da costruzioni, molto più ampi che in città, quasi non ho avvertito il

 

pericolo.

 

Inoltre, nei giorni in cui si era costretti a non uscire o a limitare le uscite, io, possedendo un affettuoso

 

quattro zampe, ero autorizzato a fare piccole passeggiate e non dovevo neppure compilare moduli dato che

 

la mia autocertificazione era legata al guinzaglio.

 

Il momento che più mi ha colpito, più ancora delle ambulanze, delle corsie d’ospedale, degl’autocarri militari

 

bergamaschi, è stata la camminata del Papa in quella piazza S. Pietro deserta tra pioggia e vento, mi

 

pareva una scena di quei film catastrofici in cui la fine della civiltà è imminente.

 

In conclusione, come sempre, dopo il buio viene la luce: ora il fiorire di vaccini mi dà la speranza che tutto

 

ritornerà come prima, anche se, e lo dico amaramente, questa esperienza drammatica non ci avrà

 

insegnato nulla, come ad essere più rispettosi verso il prossimo, ad essere più disciplinati nell’osservanza

 

delle regole, ad avere meno pretese valorizzando di più quello che si ha.

 

Ma mi auguro vivamente di sbagliare.

 

Un abbraccio a tutti.

 

 

Gianfranco Filippi

 

Peveragno, 31 gennaio 2021                                                                                                                      Se vuoi scaricare il testo clicca qui                                                          


Papa Francesco

Benedizione Urbi et Orbi 27 marzo 2020                  Foto recuperata da Internet

 

Corso Vittorio

incrocio con

Corso Ferrucci e Piazza Adriano

 

 

26/10/ 2020

 Foto di Giusy Pellegrino