BABBO NATALE
E’ il personaggio che distribuisce regali ai bambini nelle feste natalizie e viene rappresentato vestito con giacca, pantaloni e cappello rossi bordati di pelo bianco. Si avvicina il Natale, anche con lo spauracchio del Covid, e se qualcuno - come è già successo quando esisteva il nostro CRAL (lo ricordate?) - vuole intrattenere i nipoti, può iniziare con il raccontare la sua storia. Ma quale è quella “sua storia”? E’ un po’ complessa ed eccola in breve.
In un anno tra il 260 e il 280 della nostra era a Pàtara, in Turchia, nacque un bimbo che fu chiamato Nicola. I genitori, convertiti al Cristianesimo, lo educarono secondo le norme evangeliche. Egli rimase orfano molto presto ereditando una ingente ricchezza, e da buon cristiano si adoperò per aiutare i poveri. Riscattò tre ragazze il cui padre, bisognoso di denaro, stava per avviare alla prostituzione; e resuscitò – si racconta – tre bambini che un macellaio aveva ucciso e messi sotto sale per venderne la carne…
Nicola si trasferì nella vicina città di Myra, l’attuale Demre, dove per le sue virtù fu acclamato Vescovo e operò con entusiasmo e buona volontà. Come attivista cristiano fu imprigionato per ordine dell’Imperatore Diocleziano, ma fu poi liberato da Costantino.
Morì il 6 dicembre dell’anno 343 e fu sepolto in quella città. Venne subito proclamato Santo. San Nicola, dunque, svolse la sua attività caritatevole, che lo ha reso famoso, nella città di Myra e non si mosse mai da essa. Ma per la sua fama venne fin dall’inizio venerato come protettore e benefattore dei ragazzi; e non solo dai Cristiani.
Dopo più di settecento anni dalla morte, i Crociati trafugarono le sue spoglie dal sarcofago di Myra per portarle a Venezia; ma giunti nel mare di Bari furono attaccati e a loro volta derubati delle sacre Reliquie. I Baresi hanno poi sistemato quelle Reliquie nella loro Cattedrale e il turco San Nicola divenne “San Nicola di Bari”.
Intanto la fama del Santo, benefattore dei ragazzi, continuava ad espandersi. Arrivò nei paesi nordici e lì il giorno anniversario della sua morte (il 6 dicembre, San Nikolaus) divenne la festa dei bambini caratterizzato dai regali. In una poesia del 1923 egli sarà poi descritto aiutato dalle renne per distribuire i suoi regali.
Scoperta l’America, vi approdò anche il Santo, con il nome storpiato in Santa Klaus.
Nel 1931 una pubblicità della Coca–Cola - la Casa americana produttrice della famosa omonima bevanda - lo rappresentò non più con abiti vescovili ma vestito di rosso con bordature di pelliccia bianca, i colori caratteristici della bibita, e lo utilizzò per la sua pubblicità natalizia…
Fece scalpore in tutto il mondo e… voilà! ecco l’attuale “Babbo Natale”.
Cari Soci Seniores,
pur con la presenza continua di questo virus che ha cambiato il nostro modo di vivere e le nostre abitudini, speriamo che possiate trascorrere, durante queste Feste Natalizie, dei momenti lieti con i vostri affetti più cari.
Auguriamo a tutti Buon Natale e un Anno Nuovo in salute e serenità.
Il Consiglio Direttivo